S by Unknown

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autore:Unknown
La lingua: ita
Format: epub
pubblicato: 2012-04-05T12:42:38+00:00


neggiati dagli eventi bellici; tra questi le celebri decorazioni parietali del Camposanto Monumentale di Pisa gravemente danneggiato nel luglio del 1944. Tale operazione che riportò alla luce le straordinarie s sottostanti, documenti grafici di eccezionale significato sottoposti a loro volta allo stacco, condusse alla creazione del Museo delle Sinopie del Camposanto Monumentale di Pisa inaugurato nel 1979 nel pel-legrinaio dell’antico Spedale di Santa Chiara. ( pgt).

sintetismo

Il linguaggio «sintetista» deriva dalle ricerche compiute da Paul Gauguin e da Emile Bernard durante il loro soggiorno a Pont-Aven nell’estate del 1888. L’idea di «sintesi», nata da una corrente di pensiero che investiva anche la letteratura, era già apparsa: sin dal 1886, a Pont-Aven, Gauguin parlava di «sintesi» e la parola veniva allora spesso impiegata nella letteratura simbolista. Il termine viene impiegato ufficialmente per la prima volta in occasione della mostra organizzata da Gauguin al caffè Volpini di Parigi, nel quadro dell’Esposizione Universale del 1889: Gruppo impressionista e sintetista. La scelta del titolo sembrava suddividere gli espositori, e infatti distingueva gli amici tuttora vicini all’impressionismo, come Guillaumin, Schuffenecker o Daniel de Monfreid, dal gruppo di Pont-Aven propriamente detto, cui poteva associarsi van Gogh. Gli schieramenti riguardavano soprattutto la concezione di sintesi plastica: sulle orme del cloisonnisme di Anquetin e di E. Bernard, M. Denis nel 1890

dichiara «Ricordare che un quadro, prima d’essere un cavallo di battaglia, una donna nuda o un qualsiasi aneddoto, è essenzialmente una superficie piana coperta di colori disposti in un certo ordine». Dopo le conversazioni con Emile Bernard dell’agosto del 1888, Gauguin afferma: «L’arte è un’astrazione, traetela dalla natura sognando dinanzi ad essa». Si tratta, per lui, di attingere uno «stile moderno»

mediante mezzi plastici volutamente semplificati, riducendo l’immagine a forme dai colori netti, contornati da un disegno unificatore che rifiuta sia la prospettiva che la profondità, sostituendovi un arabesco guidato unicamente dalle esigenze estetiche. L’esempio era dato dalle stampe giapponesi, dalle immagini di Epinal e dalle arti che Baudelaire, nel 1865, definì «barbare», primitive per la loro semplicità. So-no questi i termini della lezione che Gauguin fornisce a Sé-

Storia dell’arte Einaudi



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